Birra del Notaro

UNA BIRRA DA FIRMARE

CHI SIAMO

La BIRRA DEL NOTARO è una “wannabe beer firm” che nasce dalla voglia di fare di un (giovane ma ormai non più giovanissimo) notaio.
Esiste già (ed è noto ed è apprezzato, almeno per i nostri palati di periferia) il vino del notaio e proprio una sera, scherzando a cena mentre lo si sorseggiava con amici, al nostro è stato detto “perché non lo produci anche tu?”.

Il notaio ci ha pensato, ha obiettato che non è che stesse proprio con il solo sigillo in mano, di cose ne aveva fatte oltre il lavoro quotidiano (presidente di una squadra di calcio a cinque arrivata ai campionati nazionali; fondatore di una società di equity crowdfunding; qualche investimento fra turismo ed immobiliare), ma ormai la sfida era lanciata e non poteva essere lasciata cadere.

Il vino, tuttavia, è lavoro serio, che sa di latifondi trasmessi da nonni a nipoti, contadini che si tolgono il cappello e soprattutto anni di lavoro, e qui il tempo invece latitava; e poi la bassa emiliana (dove il notaio è nato, vive e lavora) è sì terra di buone produzioni (pensiamo al Lambrusco) ma di certo non è nota in particolare per i propri vini (più per le auto, ma competere con Ferrari e Lamborghini pare improbo).

Così il notaio ha rilanciato sulla birra, che è un inedito per la categoria, ed eccoci qui, a provare la prima produzione.
Un esperimento, la voglia di andare oltre i propri confini (perché il nostro è così: orgoglioso nel proprio localismo, ma con uno sguardo sempre sull’altro) e di.. produrre.

Qualcuno ha scritto chiedendo chi sia il protagonista di questa piccola storia, ma al nostro non interessa farsi pubblicità (noi qualche indizio comunque l’abbiamo lasciato, e la sua foto compare sulle etichette), perché – ama ripetere – gli uomini passano e le idee restano (cit.), e tutto questo vuole solo ricordare che non bisogna mai fermarsi al proprio quotidiano ma provare sempre qualcosa di nuovo e vivere ogni giorno come se dopodomani fosse l’ultimo.

Così oggi possiamo ancora progettare qualcosa da fare domani (giusto Marcie?).

UNA BIRRA
DA FIRMARE

Siamo partiti con un’IPA, realizzata in collaborazione con BIRRIFICIO BELLAZZI di San Lazzaro di Savena (Bo).

Per chi è a digiuno di birra ed è qui per pura curiosità, ricordiamo che IPA è l’acronomio di “India Pale Ale” ed identifica:

Un tipo di birra appartenente alla più ampia categoria delle pale ale. Inizialmente fu prodotta in Inghilterra nel XIX secolo.


Il primo uso noto del termine India Pale Ale fu in un annuncio economico sul Liverpool Mercury pubblicato il 30 gennaio 1835. Prima del gennaio 1835, e anche per qualche tempo dopo questa data, fu indicata come Pale Ale preparata per l’India, India Ale, Pale Ale esportazione per l’India ed era principalmente destinata all’esportazione in India per il consumo dei sudditi inglesi.


Fu proprio questa necessità di conservazione per lunghi viaggi che portò ad un impiego marcato del luppolo, che contiene sostanze acide antiossidanti.

Si tratta di una birra ad alta fermentazione piuttosto alcolica e luppolata, tradizionalmente prodotta con malti, luppoli e lieviti inglesi. Lo stile originale ha un aroma erbaceo e fruttato, un corpo medio/leggero, un’amarezza decisa ma bilanciata dal dolce dei malti caramellati utilizzati in quasi tutti gli stili inglesi. Tenore alcolico solitamente tra i 5,0 e i 7%.

SCHEDA TECNICA

IPA Artigianale Rifermentata in bottiglia

Formati: 33cl. / 75 cl.

Alc: 7.2% vol. | 14,5 plato | 45 IBU

Ingredienti: acqua, malto d’orzo, luppoli, lievito. Contiene Glutine.

Perché unA IPA?

Potremmo inventarci tante belle spiegazioni per arricchire questa narrazione, ma la scelta è molto banale: è quella che preferisce il notaio. E in verità a casa tutte le sue donne (madre, sorella, compagna) preferivano una blanche, ma lui ha resistito. Ovviamente la prossima – se proprio non ci bocciate questa – sarà una blanche.

I gradi alcolici sono 7,2% e come sempre se bevete non guidate.

DOVE
TROVARCI

Dobbiamo dire – e sembra anomalo – che la BIRRA DEL NOTARO, non è in vendita urbi et orbi.

E’ nata come una sfida ed ora la distribuzione è limitata ad amici del nostro.

In particolare, a livello di locali, il primo ad averla è ALLOTRIA DA CLOD – BAGNO 23 Riccione, dove se capitate vi consigliamo anche gli spiedini e la carbonara di tonno (non sempre presente); e a volte al telefono d’estate risponde proprio il notaio, ma quasi nessuno lo riconosce.

Se però volete provarla contattateci via posta elettronica, vi comunichiamo le disponibilità.